“Il mio corpo diviene campo di relazione ed espressione: in ogni momento gli occhi, le mani, il volto, le dita, realizzano le mie intenzioni già prima che io le pensi (Callieri)”.
Il corpo è la nostra interfaccia con il mondo e con le altre persone. La sessualità è un ambito in cui il corpo è fortemente coinvolto. Il modo in cui ci rapportiamo ad essa racconta qualcosa di noi, del nostro modo di relazionarci con l’altro e del nostro modo di vedere noi stessi.
I disturbi che coinvolgono la sessualità trovano espressione in sintomi specifici, che possono essere visti come “domande urgenti, espresse attraverso i comportamenti, che hanno in qualche modo perso i fili che conducono a delle risposte o a delle migliori domande (Kelly)”. Il sintomo, per quanto doloroso, è l’unico modo che la persona trova per continuare a riconoscersi, per mantenere il proprio equilibrio o per mantenere un legame per lei indispensabile. Si potrebbe dire che il sintomo sia un dolore più gestibile rispetto a quello che la persona si prospetta come alternativa – a quello che anticipa, più o meno consapevolmente, che potrebbe accadere se non si comportasse così, se non avesse quel modo di stare in relazione.
Spesso il sintomo grida il dolore di passare inosservati e il bisogno di essere visti – forse anche da se stessi. Può essere legato alla sensazione di non poter esprimere i propri bisogni e desideri, perché il piacere non è visto come legittimo o perché non ci si sente in diritto di chiedere qualcosa per sé, o alla paura di un’estrema vicinanza, o alla paura di un abbandono.
Ci si potrebbe dunque chiedere cosa accadrebbe se la persona non avesse quel sintomo, come cambierebbe la sua idea di sé e della relazione. Spesso il sintomo inoltre è co-costruito nella coppia e si rivela sensato per entrambi i partner, perché evita ogni possibile cambiamento, percepito come minaccioso. È dunque importante anche chiedersi in che modo i partner collaborino al mantenimento del sintomo, ognuno a proprio modo – e se ci siano delle alternative percorribili.