METTERE UN MURO TRA SÈ E IL MONDO

Qual è la prima reazione istintiva quando vediamo un’onda altissima che ci sta per sovrastare e ricoprire?

Scappare, proteggersi.

A volte la percezione che abbiamo della vita è questa, che sia un’onda enorme – o un insieme di onde – e che abbia il potere di sommergerci completamente. Farsi sommergere può essere spaventoso, perché non sappiamo cosa succede dopo – se ne usciremo, e come. Allora in alcuni casi la scelta migliore ci sembra quella di evitare le onde, di non incontrarle neanche – in modo da non dar loro alcuna possibilità di avere il controllo su di noi, neanche per un momento.

Proteggersi dalle onde però – se da una parte può preservarci dalla possibilità di soffrire fortemente – dall’altra ci impedisce anche di gioire fortemente. È come mettere un muro, tra sé e il mondo, e iniziare a sentire tutto con meno intensità. Scegliere di non farsi toccare dalle onde forse ci permette di restare sempre in piedi, ma non sapremo mai che effetto fa mettere i piedi nell’acqua e imparare a trovare un nostro equilibrio – dialogando con le onde.

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