Gli altri non mi ascoltano. Gli altri non mi capiscono. Gli altri mi fraintendono.
Capita a volte di avere la sensazione che ciò che sentiamo di essere nel profondo – e che per noi è importante – non venga visto all’esterno, non venga compreso, non venga riconosciuto. Anzi, a volte ci sentiamo attribuire qualcosa che siamo convinti non ci appartenga per niente – e ne soffriamo.
Questa sensazione di incomunicabilità ed incomprensione – soprattutto se ripetuta nel tempo ed estesa a varie situazioni – può farci sperimentare una grossa frustrazione, che può sfociare in rabbia.
E come gestiamo solitamente la rabbia?
In alcuni casi la rivolgiamo contro noi stessi – possiamo chiuderci a riccio, cercando di soffocarla, o cercare di farla uscire attraverso un dolore fisico ritenuto degno di rappresentarla – perché scegliamo di partire dall’idea che se non ci esponiamo, non correremo il rischio di essere fraintesi, incompresi o giudicati.
In altri casi rivolgiamo la rabbia all’esterno – sugli oggetti o sugli altri. Lo sfogo sull’oggetto permette di buttare fuori la rabbia senza doversi confrontare con quell’Altro che riteniamo origine della nostra sofferenza, mentre lo sfogo sull’Altro ci permette di dare a lui la colpa di non averci ascoltato, di non averci capito, di non essere interessato a noi.
Ma ci capita mai di chiederci – Perché così spesso mi sento non ascoltato o frainteso? Cosa significa per me essere ascoltato e compreso? L’altro ha la mia stessa idea a riguardo? Perché ho bisogno che l’altro mi ascolti e mi comprenda? Quanto è l’altro a non ascoltarci o comprenderci e quanto siamo noi a non permetterglielo? Perché provo rabbia? È un modo per proteggere o difendere qualcosa che sento profondamente mio? Cosa accadrebbe se l’altro mi ascoltasse e comprendesse davvero?
È vero, a volte chi abbiamo davanti non ci ascolta. A volte non ci comprende. A volte ci fraintende. È anche vero però che siamo noi che scegliamo quando e quanto dare valore a ciò che l’altro fa in relazione a noi.
Forse allora ciò che potremmo dirci è – non mi sento ascoltato, non mi sento capito, mi sento frainteso – e questo mi ferisce. Poi potremmo provare a chiederci il perché.